Dominus Est ! - 

..Et unam, sanctam, cathólicam et apostólicam Ecclésiam!


Nella Continuità della Tradizione

DISCORSO DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI ALLA CURIA ROMANA


..Perché la recezione del Concilio, in grandi parti della Chiesa, finora si è svolta in modo così difficile? Ebbene, tutto dipende dalla giusta interpretazione del Concilio o – come diremmo oggi – dalla sua giusta ermeneutica, dalla giusta chiave di lettura e di applicazione. I problemi della recezione sono nati dal fatto che due ermeneutiche contrarie si sono trovate a confronto e hanno litigato tra loro. L'una ha causato confusione, l'altra, silenziosamente ma sempre più visibilmente, ha portato frutti. Da una parte esiste un'interpretazione che vorrei chiamare “ermeneutica della discontinuità e della rottura”; essa non di rado si è potuta avvalere della simpatia dei mass-media, e anche di una parte della teologia moderna. Dall'altra parte c'è l'“ermeneutica della riforma”, del rinnovamento nella continuità dell'unico soggetto-Chiesa, che il Signore ci ha donato; è un soggetto che cresce nel tempo e si sviluppa, rimanendo però sempre lo stesso, unico soggetto del Popolo di Dio in cammino. L'ermeneutica della discontinuità rischia di finire in una rottura tra Chiesa preconciliare e Chiesa postconciliare...

...In una parola [secondo l'ermeneutica della discontinuità]: occorrerebbe seguire non i testi del Concilio, ma il suo spirito. In tal modo, ovviamente, rimane un vasto margine per la domanda su come allora si definisca questo spirito e, di conseguenza, si concede spazio ad ogni estrosità. Con ciò, però, si fraintende in radice la natura di un Concilio come tale. In questo modo, esso viene considerato come una specie di Costituente, che elimina una costituzione vecchia e ne crea una nuova. Ma la Costituente ha bisogno di un mandante e poi di una conferma da parte del mandante, cioè del popolo al quale la costituzione deve servire. I Padri non avevano un tale mandato e nessuno lo aveva mai dato loro; nessuno, del resto, poteva darlo, perché la costituzione essenziale della Chiesa viene dal Signore e ci è stata data affinché noi possiamo raggiungere la vita eterna e, partendo da questa prospettiva, siamo in grado di illuminare anche la vita nel tempo e il tempo stesso. I Vescovi, mediante il Sacramento che hanno ricevuto, sono fiduciari del dono del Signore. Sono “amministratori dei misteri di Dio” (1 Cor 4,1); come tali devono essere trovati “fedeli e saggi” (cfr Lc 12,41-48). Ciò significa che devono amministrare il dono del Signore in modo giusto, affinché non resti occultato in qualche nascondiglio, ma porti frutto e il Signore, alla fine, possa dire all'amministratore: “Poiché sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto” (cfr Mt 25,14-30; Lc 19,11-27

...All'ermeneutica della discontinuità si oppone l'ermeneutica della riforma, come l'hanno presentata dapprima Papa Giovanni XXIII nel suo discorso d'apertura del Concilio l'11 ottobre 1962 e poi Papa Paolo VI nel discorso di conclusione del 7 dicembre 1965

Oremus

Per il movimento Litrugico Benedettiano

 

 

 

Orémus pro Pontífice nostro Benedícto.
Dóminus consérvet eum,
et vivíficet eum,
et beátum fáciat eum in terra,
et non tradat eum
in ánimam inimicórum eius.

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Il Vescovo di Ratisbona fa sperare in una pronta soluzione della situazione Canonica della San Pio X!

Ven Giu 05, 2009 12:56 pm Da Stephanos

Fonte MessaInLatino

Il Vescovo di Ratisbona e la FSSPX: rapporti più morbidi?


Grazie alla nostra Rosanna, che ci informa dalla Germania, leggiamo questa interessantissima notizia. Ricordiamo che il vescovo Mueller in passato ha pesantemente stigmatizzato le ordinazioni effettuate dai lefebvriani nel loro seminario (sito nel territorio della sua diocesi) e le ha nuovamente chiamate "provocazioni"

Il vescovo di Ratisbona S. E. Gerhard Ludwig Mueller, in un`intervista del 1° giugno 2009 alla Radio Vaticana ha dichiarato a proposito della FSSPX che "è ipotizzabile che essa in futuro esista all`interno della Chiesa, anche con propri responsabili o prelati, al pari di altre confraternite sacerdotali". Questa è una bella sorpresa!

S. E. Mueller osserva anche che la FSSPX non intende fondare alcuna nuova chiesa, e non ha un Credo diverso da quello cattolico, a differenza di altri gruppi separati. Inoltre il vescovo è rimasto colpito dal fatto che la Fraternità durante le sante Messe preghino per il Pontefice e il vescovo locale.

Il 13 maggio 2009 si era tenuto al palazzo vescovile di Ratisbona un colloquio tra il vescovo, il superiore del distretto …

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Splendido articolo di Messori: la missione di Pietro di "confermare nella Fede"!

Gio Mar 26, 2009 10:59 am Da Stephanos

Chi stimava Joseph Ratzinger è stato riconfermato nell'ammirazione dalla lettera ai vescovi sulle polemiche circa la revoca della scomunica ai vescovi di Econe. Un testo forte e al contempo «sommesso», come scrive l'Autore stesso, di un'umiltà e sincerità limpidamente evangeliche. La missiva, a differenza di quanto ha detto qualcuno, rafforza il prestigio di Benedetto XVI, che sente se stesso non come un potente tra i potenti ma come il custode di una Verità che non è sua, che gli è stata affidata, che a ogni costo deve difendere.

Proprio per questo sorprende che sia stata poco rilevata la frase che, nella sua drammaticità, è il centro non solo della lettera ma dell'intero pontificato e che spiega anche questo insolito intervento. Scrive, in effetti colui cui i fedeli guardano come al Vicario di Cristo: «Oggi, in vaste zone della terra, la fede è nel pericolo di spegnersi come una fiamma che non trova più nutrimento». E ancora: «Il vero problema in questo nostro momento della storia è che Dio sparisce dall'orizzonte degli uomini».Benedetto XVI ribadisce, qui, la consapevolezza che «la prima priorità per il successore di Pietro è stata fissata dal Signore nel Cenacolo in modo …

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Intervista a Mons. Fellay dopo la Lettera del Papa ai Vescovi. LEGGERE!

Sab Mar 21, 2009 6:58 pm Da Stephanos

Intervista al Superiore della San Pio X (da "il Foglio").
Fonte: "MessaInLatino"

Monsignor Fellay, dopo la pubblicazio­ne della lettera del Papa ai vescovi sulla vicenda della Fraternità San Pio X, in un comunicato ufficiale, avete detto di voler considerare il Concilio Vaticano II e l'in­segnamento postconciliare alla luce della tradizione. Come si dice in gergo giornali­stico, è una notizia?

"Come si dice in ger­go teologico, è la sostanza. Significa che il filtro, la luce che darà il suo vero senso al­l'insegnamento postconciliare sarà sem­pre il deposito della Rivelazione. Lo stru­mento per fare chiarezza é il magistero perenne e costante del Papa a cui Dio ha affidato la missione di salvaguardare e trasmettere la fede. In filosofia si dice che un atto è preordinato al suo oggetto. In questo caso, l'atto è il magistero, l'oggetto è il deposito della fede, cioé la Tradizione che San Vincenzo di Lerins definisce co­me 'ciò che è stato creduto sempre, ovunque e da tutti'. Il Papa è il supremo custo­de della Tradizione".

Proprio il Papa, spie­gando che la Chiesa non nasce con il Con­cilio Vaticano II ma due millenni prima, dice anche che la …

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Risposta al Papa del Superiore della San Pio X riguardo la sua lettera ai Vescovi sulla remissione della Scomunica

Ven Mar 13, 2009 10:58 am Da Stephanos

Comunicato del Superiore Generale della Fraternità Sacerdotale San Pio X

Fonte: PapaRatzingerBlog

Il Papa Benedetto XVI ha indirizzato una lettera ai vescovi della Chiesa Cattolica, in data 10 marzo 2009, nella quale porta alla loro conoscenza le intenzioni che lo hanno guidato in questo passo importante che costituisce il Decreto del 21 gennaio 2009.

Dopo il recente «scatenarsi di una valanga di proteste», noi ringraziamo vivamente il Santo Padre di aver riportato il dibattito ai livelli ai quali si deve svolgere, e cioè quello della fede.
Noi condividiamo la sua preoccupazione prioritaria della predicazione "al nostro tempo nel quale in vaste regioni della terra la fede rischia di spegnersi come una fiamma che non trova più alimento"

La Chiesa attraversa effettivamente una crisi grave che non potrà essere risolta che con un ritorno integrale alla purezza della fede.
Con Sant'Atanasio, noi affermiamo che «Chiunque voglia essere salvato, deve prima di tutto mantenere la fede cattolica: colui che non la conserva integra ed inviolata andrà, senza dubbio, verso la sua rovina eterna» (Symbole Quicumque).

Lungi dal voler fermare la Tradizione al 1962, …

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Lettera del Santo Padre ai Vescovi (riguardo la Remissione della Scomunica alla San Pio X)

Ven Mar 13, 2009 10:56 am Da Stephanos

Cari Confratelli nel ministero episcopale!

La remissione della scomunica ai quattro Vescovi, consacrati nell’anno 1988 dall’Arcivescovo Lefebvre senza mandato della Santa Sede, per molteplici ragioni ha suscitato all’interno e fuori della Chiesa Cattolica una discussione di una tale veemenza quale da molto tempo non si era più sperimentata. Molti Vescovi si sono sentiti perplessi davanti a un avvenimento verificatosi inaspettatamente e difficile da inquadrare positivamente nelle questioni e nei compiti della Chiesa di oggi. Anche se molti Vescovi e fedeli in linea di principio erano disposti a valutare in modo positivo la disposizione del Papa alla riconciliazione, a ciò tuttavia si contrapponeva la questione circa la convenienza di un simile gesto a fronte delle vere urgenze di una vita di fede nel nostro tempo. Alcuni gruppi, invece, accusavano apertamente il Papa di voler tornare indietro, a prima del Concilio: si scatenava così una valanga di proteste, la cui amarezza rivelava ferite risalenti al di là del momento. Mi sento perciò spinto a rivolgere a voi, cari Confratelli, una parola chiarificatrice, che deve aiutare a comprendere le intenzioni che in questo passo hanno …

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Comunicato della Fraternità San Pio X in Germania. Eccezionale!

Mer Mar 11, 2009 11:58 am Da Stephanos

Fonte: MessaInLatino

1. La Fraternità San Pio X non rinnega il Concilio nella sua totalità. L'arcivescovo Lefebvre ha egli stesso partecipato al Concilio. Fece parte delle commissioni preparatorie ed ha approvato la maggior parte dei documenti.

2. La conferenza episcopale germanica mette come condizione il riconoscimento totale del concilio, compresi i punti ambigui e conflittuali.
Questo non può aver altro scopo che di metter fine al dialogo ancor prima che inizi.
Noi percepiamo chiaramente che i vescovi tedeschi non vogliono siano messi in discussione i punti controversi del concilio e a questo proposito pongono dei chiari tabù.

3. Il comportamento dei vescovi tedeschi non è improntato a uno spirito di fraternità. Invece di cercare il dialogo e far proseguire le discussioni in maniera pacifica e costruttiva, agiscono in opposizione al segnale proveniente da Roma – che è iniziato con la rimozione del decreto di scomunica – e rigettano ogni richiesta di discussione da parte della Fraternità.

4. I vescovi sono legati all’ottavo comandamento che recita "Non dire falsa testimonianza". Ecco perché invitiamo la conferenza episcopale a rivedere le accuse …

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Intervista all'abbé Barthe e il "non-senso" della richiesta alla San Pio X di "riconsocre" un Concilio già "riconosciuto"!

Dom Mar 08, 2009 12:05 pm Da Stephanos

Note dell'abbé Barthe

Fonte: MessaInLatino


Dopo la strumentalizzazione del deplorabile “affaire” Williamson, coloro che si oppongono ad una riconciliazione della comunità di Mons. Lefebvre strumentalizzano alcune dichiarazioni maldestre per scomunicarla di nuovo in aeternum. Ora il loro argomento è una montatura erronea.

1 La questione fondamentale: rifiutare o accettare quale Vaticano II?

Che lo si voglia o no, “l’accettazione del Concilio” è diventato un tema ideologico per far passare da quaranta anni gli abusi più gravi. Il discorso del Papa alla Curia del 22 dicembre 2005 ha opportunamente richiamato che esistevano fin dall’origine due ermeneutiche concorrenti del Vaticano II, una di “rottura”, l’altra di “continuità”. In breve, la prima era di Rahner e di Congar, la seconda della Nota Praevia aggiunta da Paolo VI alla Lumen Gentium. Gli atti del presente pontificato (Summorum Pontificum, decreto del 21 gennaio 2009) tengono inoltre conto di una terza ermeneutica, quella della minorità conciliare, continuata dall’opposizione lefebvrista, e oggi trasformata e rivitalizzata intorno al Papa da una “nuova scuola romana”. Nel senso che, per non prendere che un solo …

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Il Card Antonelli e il "Consilium"...da cui nacquero i problemi della "riforma liturgica"...

Mer Mar 04, 2009 1:03 pm Da Stephanos

BREVE BIOGRAFIA
Il Cardinale Giuseppe Ferdinando Antonelli nacque il 14 luglio 1896. Il 25 luglio 1914, a 18 anni, veste l’abito francescano. Il 25 luglio 1922 diventa sacerdote. Pressol’Antonianum, fu professore di Storia ecclesiastica antica e di Archeologia. Fu professore di Liturgia presso l’Istituto Internazionale dei Padri Carmelitani Scalzi e all’Apostolicum. Il 22 febbraio 1930 viene nominato Consultore della Sacra Congregazione dei Riti per la sezione storica, di cui, nel 1935 diviene Relatore Generale. Nel 1948 fu nominato membro della Pontificia Commissione per la riforma liturgica, compito che assolse fino al 1960. Durante il Concilio Vaticano II fu Perito e Segretario della Commissione Conciliare della Sacra Liturgia (con nomina il 4 ottobre 1962): la commissione che preparò lo schema della Sacrosanctun Concilium da presentare ai Padri conciliari. Il 27 febbraio 1964, fu nominato Membro del “Consilium ad exequendam Constitutionem de S. Liturgia”. Il 26 gennaio 1965 venne nominato Segretario della Sacra Congregazione dei Riti. Risultano molti suoi scritti de “re liturgia”, come anche due manuali di Liturgia preparati dall’Antonelli per gli allievi. Si tratta di una …

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Il pensiero di un Sacro Vescovo

Mar Mar 03, 2009 3:58 pm Da Stephanos

Un vescovo inglese parla chiaro: “Sfidate i vescovi infedeli al Magistero”

In un attacco duro al cattolicesimo liberale in Gran Bretagna, il vescovo Patrick O'Donoghue di Lancaster ha consigliato ai Cattolici di sfidare i loro vescovi se pensano che si sbaglino sull’insegnamento della Chiesa.

Il Vescovo ha esortato la gente ad essere coraggiosa nell’abbracciare le tradizioni della Chiesa e resistere ai tentativi "disobbedienti ed arroganti" di annacquarle. Ha detto:
"Se sentite qualche cattolico dire o insegnare qualcosa che va contro l’insegnamento e la disciplina della Chiesa, come salvaguardati dal Papa, gentilmente ma fermamente sfidatelo, fosse un catechista laico, un insegnante, un diacono, un prete o perfino un vescovo".

Il Vescovo ha fatto i suoi commenti in un potente discorso rilasciato alla Newman Society dell’Università di Oxford. Ha descritto la catechesi in Gran Bretagna come "patetica" e lamentato il livello di ignoranza tra i fedeli.

Ha argomentato che il Concilio Vaticano II ha fornito gli strumenti per trattare questi problemi, se solo i cattolici vi si impegnassero correttamente. Ha detto:
"Sono convinto che …

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